ASC

Alimentatore Stabilizzato Carica Batterie

L’alimentatore stabilizzato carica batterie (ASC), in conformità alla specifica RFI IFS330A, è una stazione di energia in grado di generare una tensione continua ad uso dei servizi ausiliari previsti nelle Sottostazioni Elettriche (SSE) ferroviarie, garantendone la continuità di esercizio anche in caso di interruzioni della tensione di rete.

L’ASC prevede un collegamento in ingresso alla rete elettrica trifase 400 VAC ed è in grado di fornire una tensione di uscita impostabile a 110 VDC o a 132 VDC.

In condizioni di presenza della tensione di rete in ingresso: la tensione di uscita è generata dal sottosistema GAL, mentre il sottosistema GCB carica la batteria di accumulatori previsti.

In condizioni di assenza della tensione di rete di ingresso: il sottosistema GCU commuta la batteria di accumulatori direttamente in uscita garantendo la continuità di esercizio.

L’ASC è disponibile sia in:

Configurazione base: 1 sottosistema GAL e 1 sottosistema GCB
Configurazione ridondata: 2 sottosistemi GAL e 2 sottosistemi GCB.

Ciascun sottosistema GAL e GCB, inoltre, è realizzato con un’architettura modulare in modo da garantire per ciascun sottosistema una ridondanza N+1, questo permette di ottenere una maggiore disponibilità senza dover ricorrere ad una ridondanza dell’intero sottosistema.

Servizi
MANUTENZIONE

L’ASC è dotato di un Sottosistema integrato di diagnostica e misura (SDM), munito di interfaccia touchscreen LCD per il controllo/comando da locale e porta di comunicazione LAN per la gestione da remoto.

AFFIDABILITA’

L’introduzione di una nuova architettura di tipo MODULARE dove l’energia fornita è ripartita tra N moduli in parallelo, fa si che il disservizio del singolo modulo non pregiudica la continuità del servizio di alimentazione o di ricarica batterie.

Servizi
RIDONDANZA

È possibile realizzare sistemi con ridondanza N+1, senza ricorre ad architetture tradizionali di ridondanza che duplica la potenza installata.

Servizi
DIMENSIONI

L’architettura MODULARE e l’adeguata distribuzione della funzionalità per moduli ha consentito di ridurre lo spazio con prestazioni maggiori rispetto all’utilizzo di unità monolitiche.